“Essere Bio” per il futuro dei nostri figli

Bio. Tre lettere che danno vita ad una delle parole più importanti per il nostro presente e per il futuro nostro e di quello dei nostri figli. Con il “Bio”, in agricoltura non si utilizzano sostanze chimiche di sintesi (concimi, diserbanti, anticrittogamici, insetticidi, pesticidi in genere) né organismi geneticamente modificati (OGM). In agricoltura biologica si usano fertilizzanti naturali come letame e altre sostanze organiche compostate (sfalci, etc.) e sovesci (incorporazione nel terreno di piante appositamente seminate, per esempio trifoglio, senape, favino).

Anche l’allevamento biologico segue le norme comuni. Gli animali devono essere nutriti nel rispetto del loro fabbisogno con prodotti vegetali ottenuti secondo il metodo di produzione biologico, preferibilmente coltivati nella stessa azienda o nel relativo comprensorio.

I nostri fornitori trasformano per noi le materie prime biologiche e biodinamiche in buon cibo quotidiano, ottimo per la nostra salute. Dobbiamo investire tantissimo in questo settore per porre solide basi e mantenere più sana e “genuina” la nostra salute e quella dei nostri figli.

Gli ingredienti dei prodotti alimentari da agricoltura biologica devono essere certificati “bio” almeno per il 95 per cento (percentuale riferita al totale degli ingredienti di origine agricola, escludendo acqua, sale, addittivi ammessi, eccettera).

In etichetta e pubblicità, diciture come “biologico” o simili, termini derivati, abbreviazioni (es. “bio”, “eco”), possono essere utilizzate solo per i prodotti che rispettano la normativa europea in materia di produzioni biologiche.